lunedì 8 settembre 2008

Violenza


Ieri siamo stati con i parenti,ma non è questo il tema,no, proprio non ci siamo,riniziamo....
Un po' di tempo addietro ho letto un articolo che parlava della violenza,no,non la violenza che ogni giorno la tv ci vomita, ma la violenza che è insita in ogni atto che si compie per prevaricare l'altro ,per dimostrare la propria superiorità ,o la superiorità delle proprie idee, oppure per "educare".
Ieri siamo stati testimoni(io e la mia cicciona) di un esempio pratico dell 'ultimo tipo cioè la violenza come metodo educativo.Vedere usare la violenza per farsi rispettare dal proprio figlio mi ha indisposto e indignato per tutta la serata(per strya :pensavo a questo).
Non voglio che mia figlia cresca pensando che l'essere più forte fisicamente o intellettualmente possa essere una giustificazione per prevaricare l'altro.
Il bambino di fronte alla violenza dei genitori(non solo fisica, anche verbale,emotiva,emozionale) deve per forza di cose cedere,egli dipende esclusivamente da loro,ma pensate che la cosa finisca così?No, la violenza subita genera paura e questa a sua volta genera altra violenza che diviene così un modo comune di confrontarsi,la norma.
Credetemi, sono stato "educato" con quel sistema e NON FUNZIONA, non rende il mondo migliore perchè non rende le persone esseri umani.
Ma forse,quello che mi ha sconvolto veramente è pensare che non sò se riusciro ad insegnare ad Andrea un modo diverso di confrontarsi con il mondo.
Vorrei insegnarle a non aver paura di nessuno e a non incutere timore,ad essere umile ma non servile,fiera di quello che è ma non arrogante,insomma, una persona migliore del suo babbo,in modo da evitare quella eredità che la mia famiglia le vorrebbe lasciare.
Non so,forse è colpa di questo cielo grigio o della stanchezza,ma delle volte non mi sento una bella persona,figuriamoci un buon genitore.
Per fortuna al mio fianco c'è una persona che sicuramente riuscirà a rendere Andrea una splendida persona.Grazie.



A presto.

La foto: sempre l'orto botanico.Questa foto ho dovuto elaborarla in pp a causa dell'elevato contrasto.Ma direi che ne è valsa la pena.

3 commenti:

Salamandra ha detto...

ciao amore,proprio perchè siamo cresciuti circondati dalla violenza e siamo stati in grado di capirne l'inutilità saremo in grado di spiegare la differenza alla nostra streghina.come?con i gesti di ogni giorno,con l'esempio e con l'amore che proviamo tra di noi e per lei.
anche se tu non credi nelle tue capacità sei molto più forte e buono di quanto pensi.
ti amo

titi67 ha detto...

e io non ne sapevo niente....
sarei arrivata col mio tailleur delle grandi occasioni... una messainpiega di giornata e il rossetto in tinta...
un sacco di baci.

ps non so se sabato mattina ci sarò, e se si, non so se potremo fare le improntine (sono in alto mare con marsiglia...) ma il tempo per un bacio a mia nipote che non è più figlia di concubini ma di copulatori legalmente riconosciuti lo trovo di sicuro... e unoanche per la mamma e il papà!

poi mi raccontate com'era vestito il prete.

ziacri.

Pav ha detto...

Beh, mi sembra che alla fine tu ti sia contraddetto in quello che hai scritto. Hai esposto il pensiero che la violenza generi paura, che a sua volta generi violenza, in un circolo vizioso... E questo potrei anche condividerlo. Ma poi hai asserito che tu hai subito questo trattamento, eppure mi sembri una persona completamente diversa da come hai pensato che sarebbero dovute evolversi le cose.... Ecco, il mio pensiero è che alla fine, sta nel carattere e nella personalità di ognuno di noi fare nostre le cose che più ci convincono. Il comportamento di un genitore funge da esempio, ma poi sarà il figlio a decidere se vorrà imitarlo o lo reputerà errato. Quindi non penso che tu ti debba fare questi crucci. E purtroppo non è detto che il tuo comportamento farà in modo che anche AndreaLù da adulta ti assomigli. Con questo non voglio assolutamente giustificare un gesto di violenza nei confronti di un bimbo, ma semplicemente dire la mia opinione, ovvero che i figli seguiranno la loro strada, e noi in fondo abbiamo molta meno influenza di quanto pensiamo/vogliamo/vorremmo.
Ma forse è giusto che sia così. Sono loro che devono fare esperienza e crescere.